Giuliano Cardellini Poet
Archivio del 2011
Pensieri in versi del mese – febbraio 2011
sapore di attesa
rintanato e goffo
appaio addormentato
nella coltre persistente,
la scarna gioia carnescialesca
riempie di coriandoli iridati
il mutar di ere
nel gioco di un minuetto,
vetri di ghiaccio
a segnar nell’aria
luce un po’ più vivace,
primo pallido raggio
nel lieve sapore di attesa,
magico quattordici
ad abbracciare il desiderio,
rigenerare la vita :
prima cura della vite
Pensieri in versi del mese – gennaio 2011
cambio l’aria
inibente grigio torpore
subito sepolti vacui fuochi
nuovo inizio
di forse qualcosa di nuovo,
per ora, cambio l’aria
nella mia stanza :
ho acceso lo ionizzatore,
qualcosa vorrà dire,
sento già di respirare meglio.
La notte di Natale
Ogni pastore adora il Bambino
che è molto carino.
La stella cometa risplende
e ogni pastore il cammino riprende.
Arrivano altri pastori
e degli angeli si sentono i cori.
Il sarto
Il sarto deve tagliare
cucire e stirare
…..e una donna pare.
Le giacche e i pantaloni
deve consegnare
e in bicicletta bisogna andare
per prima arrivare.
Il poeta
Caro amico poeta,
dialogo fiero con te,
grazie per l’amicizia,
di tanti momenti insieme.
Saremo sempre amici.
Attendo
ora
il dono
di nuove poesie
che mi allieteranno.
L’albero rosso
L’albero rosso
è nato nel bosco,
e quando è Natale
il Salvatore rinasce.
E quando ti alzi
una luce risplende
scopri tanti regali.
L’albero rosso,
che è nato nel bosco,
è tanto allungato
e innevate note
riempiono di felicità.
Czeslaw Milosz, vita in poesia – Foyer Teatro Bonci Cesena – 13 Gen 2011
Serata indimenticabile. Tutti i posti esauriti. Oltre 2 ore di spettacolo di grande poesia, con ilpubblico sempre attento e coinvolto. Uno straordinario Antonio Maria Magro che ha recitato i pensieri di Milosz. L’ideazione di Giuliano Cardellini che ha richiesto molti mesi di lavoro, ricerca e studio è stata assolutamente efficacie, forse perchè ha amato da anni la poesia di Milosz. Ha letto poesie anche Roberto Mercadini. Un filmato di Milosz ha fatto conoscere al pubblico la sua figura e la sua voce. Il mio momento più fortemente emotivo e coinvolgente quando alla fine dello spettacolo ho letto la poesia “Campo dei Fiori” sulla solitudine di che muore, sia a Roma che a Varsavia. L’auspicio che questo grande e semisconosciuto poeta Milosz, possa essere da noi o da altri ancora rappresentato e fatta conoscere la sua incommensurabile poesia.